e-MVV Documento elettronico accompagnamento prodotti vitivinicoli

e-MVV  Documento elettronico accompagnamento prodotti vitivinicoli.


e-MVV Documento elettronico accompagnamento prodotti vitivinicoli  viene adesso regolato dal decreto ICQRF – MIPAAF 9400871 del 28/12/2020, che sostituisce il precedente decreto 338 del 13 aprile 2018.

Trattasi di un importante elemento non solo per la circolazione dei prodotti vitivinicoli, ma anche per la dematerializzazione dei registri di carico e scarico (ai sensi dell’articolo 1-bis, comma 5 del DL 91/2014).

 

Presentazione MVV-E

 

Ecco la documentazione attuativa:

Si veda anche il sito del MIPAAF.


Mediante il Decreto Dipartimentale n. 9281513 del 30/10/2020,   il Ministero ha stabilito che – a partire dal 1° gennaio 2021 – il documento di accompagnamento dei prodotti vitivinicoli (documento MVV) – è emesso  in modalità telematica.

Eccezioni:

  • A) possibilità di usare MVV cartaceo):
    • trasporti di prodotti vitivinicoli (sfusi o confezionati) che si svolgono interamente sul territorio nazionale, inclusi i trasporti diretti verso una dogana d’uscita situata in Italia per la successiva esportazione del prodotto verso un Paese terzo
    • trasporti di uve destinate ai c.d. stabilimenti promiscui.

 

  • B) possibilità di usare documento emesso ai fini fiscali (ad esempio i DDT o le fatture accompagnatorie)
    • trasporti di prodotti vitivinicoli confezionati che si svolgono interamente sul territorio nazionale 
    • trasporti di prodotti vitivinicoli confezionati che si svolgono interamente sul territorio nazionale diretti verso una dogana d’uscita situata in Italia per la successiva esportazione del prodotto verso un Paese terzo.
    • trasporti che avvengono sul territorio nazionale, effettuati con mezzi propri del destinatario,  relativi a  vini contenuti in recipienti di volume nominale pari o inferiore a 60 litri (quali le le damigiane), che siano ceduti direttamente da un punto vendita di una cantina o di altre attività commerciali, compresi i rivenditori al minuto, al consumatore finale per l’esclusivo uso proprio e dei suoi familiari, purché nel limite di cessioni singole non superiore a 3 ettolitri.

I prodotti vitivinicoli devono circolare “scortati” da apposita documentazione, che varia a seconda dei casi (destinazione del prodotto e soggetto produttore) ed oggi è essenzialmente costituita dai documenti:

      • MVV ed e-MVV (si cui si èì detto in precedenza)
      • e-AD
      • DAS

Nel 2013 il MIPAAF aveva predisposto uno schema sinottico, che ricapitola il loro uso.

Esso va però letto considerando che in epoca successiva è stato:

      • introdotto il modello e-MVV
      • limitato l’uso dei modelli IT (circolare ICQRF 16103 del 29/12/2016).

Importanti ed aggiornate informazioni sono contenute nei vademecum per la campagna vendemmiale in corso.


Banche dati settore vitivinicolo

Links alle principali banche dati settore vitivinicolo.


Una nostra selezione delle principali banche dati settore vitivinicolo ed agrario

Per quanto concerne la legislazione vitivinicola, vedere invece la nostra apposita pagina.


eAmbrosia - il nuovo registro UE per le indicazioni geografiche

Sono indicate unicamente le DOP – IGP di Stati extra-europei che trovano protenzione della UE per effetto di accordi internazionali tra la UE e lo Stato cui appartiene il nome geografico protetto.


Disciplinari vini DOP - IGP italiani


Registro UE delle menzioni tradizionali


Registro nazionale italiano delle varietà di viti e cloni


Regione Piemonte - norme su viticultura ed enologia


Disciplinari


Domande per protezione nuove DOP - IGP e per modiche a disciplinari


Menzioni "Vigna" della Regione Piemonte


"Cantina Italia" - Inventario su detenzione vini, mosti e denominazioni


UE wine market observatory


Portale MIPAAFT su DOP e IGP


Prodotti agricoli italiani


Innovarurale: conoscenza e innovazione nel sistema agroalimentare


SIAN - Servizio Informativo Agricolo Nazionale


Il Registro e le mappe dei paesaggi rurali


Open Data Agricoltura


Circolari AGEA su settore vitivinicolo


Disciplina Fitosanitaria


eAmbrosia - Registro Specialità Tradizionali Garantite




Valori agricoli medi in Piemonte


Valori agricoli medi nella provincia di Asti



Banche dati settore vitivinicolo

etichettatura alimenti sanzioni

Etichettatura alimenti, stabilite le nuove sanzioni per le violazioni delle norme europee (etichettatura alimenti sanzioni)


Dopo tre anni di attesa, l’ordinamento italiano ha finalmente dato attuazione alle disposizioni comunitarie,  di cui al Regolamento (UE) n.1169/2011, concernenti la costituzione di un apparato sanzionatorio per le violazioni in materia di etichettatura degli alimenti (etichettatura alimenti sanzioni).

Il prossimo 9 maggio 2018, infatti, entrerà in vigore il D.Lgs. 15 dicembre 2017 n.231, riguardante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al predetto Regolamento.

Come è noto, il Reg. n.1169/2011 ha uniformato le informazioni presenti sulle etichette dei prodotti alimentari in 27 nazioni europee per garantire ai consumatori di essere posti a conoscenza di tutti gli elementi utili per prendere decisioni di acquisto, anche basate sui dati del prodotto come ad esempio: la tabella nutrizionale, gli ingredienti, gli eventuali allergeni o le istruzioni per l’uso.

Detto regolamento, tuttavia, ha rimesso agli stati membri l’onere di costituire il relativo sistema sanzionatorio, diretto appunto a reprimere il verificarsi di violazioni in materia.

Il nuovo quadro sanzionatorio, quindi, sostituisce la vecchia normativa (sanzionatoria), che già era divenuta parzialmente inapplicabile poiché non pienamente coordinata con il citato regolamento dell’Unione.

Il recente decreto, in particolare, interviene in due distinti ambiti: da un lato, stabilisce la disciplina sanzionatoria per le violazioni del Reg. n.1169/2011; dall’altro lato, introduce norme nazionali riguardanti sia l’indicazione del numero di lotto, sia l’etichettatura dei prodotti non preimballati, con le rispettive sanzioni.

La parte più importante ed attesa del decreto legislativo n.231/2017 riguarda, senz’altro, le sanzioni amministrative pecuniarie, applicabili in caso di violazione degli obblighi di etichettatura previsti dal Reg. dell’Unione, con la pregiudiziale “salvo che il fatto costituisca reato“.

Ciò sta a significare che solamente nell’ipotesi in cui il fatto non costituisca reato, si procederà all’applicazione delle sanzioni di cui al citato decreto legislativo. Per contro, qualora dalla violazioni in materia di etichettatura emergessero profili di responsabilità penale, non si procederà alla levata della sanzione di cui al decreto ma direttamente all’azione (e sanzione) penale.

Il decreto in commento precisa, inoltre, che per il procedimento sanzionatorio l’autorità competente all’applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie viene individuata nel Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (restano comunque ferme  le  competenze  spettanti all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e agli organi preposti all’accertamento delle violazioni).

Le disposizioni sanzionatorie, che  riguardano sia la mancata apposizione delle informazioni obbligatorie sia l’indicazione delle informazioni (obbligatorie e facoltative) con modalità difformi da quelle prescritte dalla normativa europea, hanno importi che variano a seconda della gravità delle singole infrazioni e che partono da un minimo di €.500 sino ad arrivare ad un massimo di €.40.000.

Merita di essere segnalata, inoltre, la sanzione da €.3.000 ad €.24.000 riguardante i casi di produzione o confezionamento per conto terzi, destinata ad applicarsi laddove, sull’etichetta, venga erroneamente indicato il produttore/confezionatore contoterzista, anziché il soggetto con il cui nome o marchio il prodotto viene commercializzato.

Il legislatore italiano ha comunque previsto, in ipotesi di contestazione di violazioni, alcune agevolazioni in favore del contribuente, che di seguito riteniamo quanto mai opportuno elencare:

  • pagamento in misura ridotta (doppio del minimo o un terzo del massimo) entro 60 giorni dalla contestazione, ai sensi dell’articolo 16 della legge n. 689/1981;
  • l’ulteriore riduzione del 30%, se il pagamento è effettuato entro 5 giorni, ai sensi dell’articolo 1, comma 3 del decreto legge n. 91/2014;
  • l’adozione della sola diffida a provvedere entro 20 giorni alla regolarizzazione, senza applicazione di sanzioni, nel caso in cui vengano contestate per la prima volta delle violazioni sanabili, ai sensi dell’articolo 1, comma 3 del decreto legge n. 91/2014;
  • Inoltre, è prevista una riduzione sino ad un terzo delle sanzioni comminate alle microimprese.

Altro importante aspetto del nuovo decreto è la definizione di “soggetto responsabile”, destinatario delle sanzioni, il quale viene individuato nell’Operatore del Settore Alimentare (c.d. OSA) con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto o il cui nome o la cui ragione sociale siano riportati in un marchio depositato o registrato. Se l’OSA non è stabilito nell’Unione, è considerato responsabile l’importatore che ha sede nel territorio dell’Unione.

Da ultimo, per chiarezza, riteniamo comunque opportuno evidenziare che, in fase transitoria (e quindi sino all’entrata in vigore del decreto legislativo), gli alimenti immessi sul mercato o etichettati prima del 9 maggio 2018, che risultino non conformi al decreto, potranno ovviamente essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte.