Adottato il decreto legislativo portante il Testo Unico Forestale.
Il 16 marzo 2018 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Testo Unico Forestale ( Disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali, in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n.154 ), il cui art.1 afferma che:
la Repubblica riconosce il patrimonio forestale nazionale come parte del capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilità e il benessere delle generazioni presenti e future.
.
Per quanto tale previsione del Testo Unico Forestale rispecchi l’intento di valorizzare i beni forestali, evidenziandone sial’importanza naturalistica che quella economica, i termini sono diversi rispetto a quelli usati nel Testo Unico Vino, ove se ne enfatizzano i valoro cultirali, dicendo:
“Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilita’ sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale”.
.
Il Testo Univo Forestale mira a:
- far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela e gestione attiva del territorio italiano, contrastando l’abbandono colturale e il declino demografico nelle aree montane e rurali del paese
- garantire la conservazione ambientale e paesaggistica, lo sviluppo di nuove “economie verdi” e la crescita occupazionale in particolare nelle aree interne del Paese.
.
Più specificamente, le direttrici lungo le quali si è mosso l’intervento normativo sono le seguenti:
- promuovere su tutto il territorio nazionale la tutela e la gestione attiva e razionale del bene bosco;
- rafforzare la funzione di coordinamento istituzionale svolta dallo Stato nei confronti delle Regioni e delle autonomie locali direttamente e indirettamente competenti sulla materia forestale;
- formulare chiari indirizzi nazionali di riferimento su programmazione, pianificazione, tutela e gestione attiva del patrimonio forestale nazionale;
- definire, di concerto con le Regioni e i ministeri competenti, i criteri normativi e operativi minimi e comuni per tutto il territorio nazionale su specifici temi;
- portare in ambito internazionale ed europeo un’unica posizione nazionale in materia forestale.
Il MIPAFF, mediante il DM 7 ottobre 2020, ha adottato le linee guida relative alla definizione dei criteri minimi nazionali per l’esonero dagli interventi compensativi conseguenti alla trasformazione del bosco.