Mediante il decreto MIPAAF del 22 luglio 2015 è stato istituito il RUCI Registro Unico Controlli Ispettivi, per rendere più efficiente e meno invasiva l’attività ispettiva presso le imprese agricole, consentendo alle autorità competenti di condividere i dati a loro disposizione.
Scopo del RUCI Registro Unico Controlli Ispettivi è evitare evitare la duplicazione dei controlli nelle aziende, mettendo a disposizione di tutte le autorità competenti gli esiti delle verifiche già eseguite da una di loro.
Grazie a tale nuovo strumento, gli organismi di controllo saranno in grado di programmare le ispezioni e le verifiche di loro rispettiva competenza in modo più razionale, senza pregiudicare l’esecuzione dei controlli straordinari ed urgenti.
Per ogni tipo di controllo eseguito in azienda, nel RUCI vengono annotati i seguenti dati:
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- data;
- anno di riferimento;
- ente competente;
- ente esecutore;
- nominativo del controllore;
- impresa agricola controllata;
- settore;
- tipologia;
- documentazione controllata o riproduzione elettronica dei verbali;
- esiti;
- estremi dei verbali o riproduzione elettronica dei verbali.
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Nel RUCI confluiranno quindi i dati relativi ai controlli operati da:
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- organi di polizia,
- organi di vigilanza,
- organismi pagatori,
- organismi privati autorizzati allo svolgimento di controlli a carico delle imprese agricole.
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Qualunque funzionario, prima di effettuare una nuova ispezione, avarà quindi modo di verificare attraverso il RUCI gli esiti dei controlli precedentemente svolti da altri organismi o autorità nella stessa azienda, in modo da evitare sovrapposizioni, cosa che consentirà maggiore efficenza nonché di limitare gli ostacoli all’attività di impresa.
Nel RUCI verranno inseriti anche tutti i controlli sulle imprese vitivinicole, anche qualora non si tratti di imprese agricole: ciò per effetto dell’art.63 del Testo Unico Vino.
Nonostante le previsioni normative, però, sembra che sul piano operativo il RUCI Registro Unico Controlli Ispettivi stenti a decollare.
Ciò si ripercuote negativamente:
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- sulle imprese vitivinicole, poiché non riescono a liberarsi di tanta inutile burocrazia, costituita dalla conseguente ripetitività di controlli;
- sulla Pubblica Amministrazione, poiché si moltiplicano i costi per controlli in realtà inutili.
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Purtroppo, in senso negativo e sempre con riferimento ai controlli (in questo caso per i vini a denominazione geografica), va altresì notato che nemmeno è stato ancora attuato il cosidetto “controllore unico”, il quale rappresentava uno degli elementi di forte novità del Testo Unico Vino.
Strumento funzionale ai controlli è ovviamente il registro di carico e scarico dei prodotti vitivinicoli.
A decorrere dal 1 genneaio 2017, salve alcune eccezioni, è obbligatorio tenere in forma elettronica i registri nel settore vitivinicolo.